Le prime notizie circa le isole Canarie derivano dal mondo romano, in particolare dagli scritti di Plinio il Vecchio, sebbene le stesse probabilmente fossero già conosciute già dai Fenici. Plinio il Vecchio nel XVII libro de Naturalis Historia riporta informazioni circa tali isole e i suoi abitanti, rifacendosi al resoconto di una spedizione esplorativa dell’arcipelago compiuta intorno al 40 a. C. da emissari di re Juba II.
Il resoconto sottolineava quanto gli invasori rimasero sorpresi dall’abbondanza di cani di grossa taglia utilizzati per la guardia e sorveglianza delle greggi dalla popolazione indigena dei Guanci. Secondo Plinio diedero il nome di Canaria ad una delle isole, oggi Gran Canaria, che richiama la traduzione italiana “terra dei cani“, dal latino “canis“.
I cani descritti da Plinio però non corrispondono agli attuali Podenco: cani dalle grosse dimensioni e dalla considerevole grandezza della testa.
Attualmente nelle isole è presente un cane simile alla descrizione di Plinio il Vecchio chiamato Presa Canaria, probabilmente gli scritti si riferivano ad un antenato di questa razza.
Nonostante non ci siano descrizioni di cani simili al Podenco, si ritiene che questi cani siano arrivati sulle isole intorno al 1.000 a.C. grazie al commercio dei Fenici. Sono state ritrovate incisioni rupestri risalenti a quel periodo che raffigurano cani simili agli attuali Podenco. Probabilmente i Fenici importarono nelle isole Cani dei Faraoni provenienti dall’Egitto.Rappresentazioni di cani simili si trovano nelle tombe egizie già attorno al 3.400 a. C.
Il popolo egizio li definiva “Tesem”.
Una delle divinità più importanti adorate dagli egizi era una divinità dal carattere antropomorfo: un cane nero dalle grandi orecchie a punta, “Anubi” Dio protettore delle tombe e del mondo dei morti. Cani dello stesso genere sono stati ritrovati mummificati anche all’interno delle tombe egizie.
Cani con fattezze simili al Podenco si svilupparono in tutto il bacino mediterraneo, furono selezionati dall’uomo favorendo le stesse caratteristiche fisiche e attitudine alla caccia.
Non si è sicuri che tutti derivino da un unico ceppo ancestrale, potrebbero essersi sviluppati in modo autonomo per una convergenza funzionale, considerando le comuni richieste di lavoro ed ambientali nei rispettivi territori in cui si sono evoluti.
L’origine del nome Podenco si pensa derivi dal greco “podokès”, cioè “svelto”.
Tutt’oggi, il Podenco Canario, grazie al suo fine olfatto e all’ottimo udito e vista, viene utilizzato ancora per la caccia di piccole prede da pelo su suolo roccioso.